Mettiamo di seguito alcuni strumenti che sono frutto dell’esperienza dell’assemblea romana di Vogliamo tutt’altro. Siamo convinte che ogni assemblea debba trovare il proprio modo di gestirsi perchè assemblea è una pratica che si costruisce nel tempo e con chi c’è. Per noi fare assemblea anche in poche è stato molto utile proprio in quest’ottica di pensare l’assemblea come una pratica per addestrarsi a tenere insieme le differenze e a pensare insieme. Ci siamo accorte che serve ascolto, dare valore al pensiero di tuttə, confliggere sui temi mai sul personale e provare a comporre gli spunti che emergono.
- Fare un giro di nomi iniziale per sapere chi c’è e far girare foglio per raccogliere i contatti
- Primi minuti dedicati a scrivere un ordine del giorno condiviso: piccolo brainstorming di cose che il gruppo ha voglia di affrontare e poi provare a comporre l’ordine del giorno (prima parliamo di questo, poi di questo). Se ci sono troppe cose si dà un ordine di priorità e quello che non si affronta si porta all’assemblea successiva. Si può anche decidere a fronte del tempo a disposizione quanto tempo dedicare ad ogni punto all’ordine del giorno.
- Decidere il tempo degli interventi dipende dalla tipologia di assemblea che si vuole fare, quanta gente c’è etc. A volte può essere utile darsi un tempo di intervento a volte questo diventa un limite e imbriglia troppo la discussione. Se ci sono tante persone è sempre bene tentare di costruire una situazione in cui si riesca a parlare tuttə.
- Darsi piccoli ruoli interni, che girano ad ogni assemblea per non consolidare ruoli:
1. Qualcunx che prende gli interventi
2. Qualcunx che tiene i tempi
3. Qualcunx che fa un report
- Darsi un orario di fine assemblea
- A fine assemblea provare a trovare un giorno e un luogo per l’assemblea successiva
- Nell’esperienza romana cambiare luogo è stata una risorsa e anche andare nello spazio pubblico, magari portandosi cassa a batteria e microfono, diventa essa stessa un’azione.
- Girare il report nelle chat è utile ad aggiornare poi chi non ha potuto partecipare.
- Sugli strumenti di comunicazione interna/esterna:
Le chat sono un luogo complesso, noi proviamo il più possibile a non prendere decisioni in chat ma nell’emergenza non sempre è possibile.
Il consiglio comunque è di dotarsi di due strumenti diversi: una chat tipo broadcast per comunicazioni delle attività dell’assemblea e una chat operativa in cui ci sono solo persone attive nell’assemblea di cui c’è fiducia reciproca.